Proofreading: definizione e vantaggi

Proofreading: definizione e vantaggi

Nell’accezione originale del termine il proofreading era l’analisi dei percorsi molecolari dei processi di replicazione del DNA; un termine prettamente scientifico che oggi assume una dimensione totalmente nuova e che indica i lavori di revisione sui testi, effettuati da professionisti del settore. Un procedimento che inizialmente era effettuato su articoli e prodotti editoriali dedicati alla stampa, ma che ormai si estende anche al mondo del web.

In questo articolo, scritto insieme agli esperti di Dotwords, analizziamo il proofreading nel dettaglio.

Proofreading – definizione

Il proofreading è ciò che serve per ottenere un prodotto editoriale di qualità: in italiano è meglio conosciuto come correzione di bozze ed è il processo di revisione di un testo che la norma ISO 1700 definisce come “verifica del contenuto rivisto nella lingua di destinazione e correzione prima della stampa“. Il proofreading è l’ultima attività che viene svolta su un testo prima di dare il via libera alla pubblicazione o alla stampa: il personale specializzato è in grado di individuare e correggere gli errori di distrazione, come lettere invertite, errori di battitura, ortografici, di punteggiatura e di sintassi. Si tratta di un’azione imprescindibile da effettuare prima della pubblicazione, per consegnare al lettore o al pubblico di riferimento un testo corretto e ben impaginato.

Proofreading – vantaggi

Uno dei primi vantaggi del proofreading è quello di avere un testo pulito, libero da errori ortografici e sintattici, ed anche ordinato nella formattazione e nell’impaginazione. Il risultato ottenuto, sia che si tratti di una versione cartacea o digitale, è di qualità e permette una trasmissione più scorrevole del messaggio. Per essere efficace il proofreading deve essere eseguito da personale qualificato con esperienza nella correzione di bozze: se è vero che editor e correttori automatici come Word o Pages, possono semplificare le operazioni di revsione, è altrettanto vero che è la competenza di un proofreader madrelingua a fare la differenza. Gli strumenti tecnologici sono d’aiuto per identificare ed eliminare gli errori o le sbavature più grossolane, ma il testo deve essere poi compreso ed analizzato anche a livelli superiori.

Nella revisione di un testo è bene fare attenzione ad errori grammaticali, sintattici ed ortografici. Una volta sistemata la bozza con la correzione di questi errori, si passa ad analizzare la formattazione e l’impaginazione che rivestono un ruolo importante per la forma e l’immagine che si vuole dare al testo. Tra i segreti di un buon correttore di bozze c’è quello di lasciare decantare il testo: dopo avergli dato una prima letta e una correzione “superficiale”, il testo viene lasciato “riposare” qualche ora o qualche giorno, per poi essere ripreso in mano per una correzione più approfondita. Un altro aspetto da tenere presente è che gli errori hanno un costo e che, parafrasando un noto detto, la fretta è sempre cattiva consigliera.

Una landing page o una newsletter, ma anche un manifesto pubblicitario, che si presentano con evidenti errori grammaticali e strafalcioni generano una cattiva reputazione per l’azienda o per l’autore e ne minano la credibilità. Ecco perchè il lavoro del proofreader è fondamentale per avere un buon impatto sul pubblico e sui lettori, senza incorrere in fraintendimenti o incomprensioni che possono rivelarsi pericolose.

Proofreading ed editing – similitudini e differenze

Proofreading ed editing vengono spesso confusi: in molti credono che i due termini siano sinonimi e che identifichino lo stesso lavoro di revisione e controllo di un testo. Ma così non è: se da una parte editing e proofreading agiscono entrambi con lo stesso obiettivo, cioè migliorare il testo finale, hanno in realtà funzioni diverse tra loro. Il primo si occupa di controllare e correggere lo stile del testo, valutandone la fluidità e la chiarezza dei contenuti: è un lavoro lungo, che si accompagna alla scrittura del testo stesso.

Il secondo si occupa della fase finale di correzione, quella più “estetica” che analizza e corregge gli errori di scrittura: è un lavoro che viene effettuato prima della pubblicazione definitiva.

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