I pensionati al giorno d’oggi sono alcune tra le categorie di persone che hanno meno difficoltà di accesso al mondo del credito, vale a dire a prestiti e finanziamenti. Questa facilità di accesso è dovuta in primis alla possibilità economica considerata spesso soddisfacente di questi individui. Godendo infatti di una pensione mensile fissa, oggi i pensionati vengono visti di buon occhio da molti creditori, potendo disporre per l’appunto di un’entrata mensile fissa da utilizzare per provvedere al rimborso di prestiti e finanziamenti. I pensionati in realtà hanno davanti a loro più soluzioni di scelta, tra cui i più gettonati sono il classico prestito personale e il prestito con cessione del quinto. In questa guida cercheremo di mettere a confronto queste due soluzioni di credito, sebbene non sia un compito semplice, spiegando quali sono le caratteristiche di entrambi e i loro vantaggi e svantaggi.
Cos’è la cessione del quinto della pensione
Tutti i pensionati, a prescindere dalla loro occupazione lavorativa passata, oggi possono accedere con tranquillità ai prestiti con cessione del quinto. Si tratta di una soluzione di credito che può essere estinta tramite trattenute dirette che avvengono in automatico sul cedolino pensionistico del soggetto debitore. Viene definita cessione del quinto dal momento che la trattenuta non può oltrepassare il 20%, vale a dire un quinto della propria pensione netta. La durata massima del prestito con cessione del quinto non può superare i 10 anni e allo stesso tempo non può essere inferiore ai 2 anni. La cessione del quinto è destinata non solo ai pensionati, ma anche a coloro che sono dipendenti del settore pubblico o privato, anche con un contratto a tempo determinato, a patto che abbia una durata di almeno 24 o 36 mesi. Solitamente, i prestiti con cessione del quinto possono essere richiesti se i richiedenti hanno un’età massima di 75 anni, sebbene in alcuni casi alcuni creditori aumentino questa asticella fino agli 85 anni, da considerarsi però al termine del rimborso del finanziamento richiesto.
Cos’è il prestito personale per pensionati
I pensionati che non hanno una pensione mensile sufficiente oppure che non hanno optato per i prestiti con cessione del quinto possono accedere ad altre soluzioni di prestito, tra cui i classici prestiti personali. In questi prestiti intervengono principalmente due soggetti, vale a dire il creditore e il debitore. Quest’ultimo è il soggetto passivo che si impegna a provvedere al rimborso delle rate mensili previste dal finanziamento. Nei prestiti personali, solitamente il Tan e il Taeg sono variabili e non fissi, come spesso accade con i prestiti con cessione del quinto. Il Tan è il tasso annuo nominale e viene espresso in percentuale. Ha una base di tipo annuale, ma non include tutte le spese accessorie e gli oneri che invece sono inglobati all’interno del Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale. Quest’ultimo è infatti il tasso che esprime il costo complessivo del finanziamento all’interno del quale si trovano anche tutte le spese accessorie. È proprio grazie al Taeg che possiamo capire quanto ci costerà effettivamente rimborsare il prestito che abbiamo intenzione di richiedere.
Alcuni vantaggi e svantaggi
La cessione del quinto ha certamente il vantaggio di rendere il rimborso di un prestito totalmente automatico. Il debitore non deve infatti ricordarsi la scadenza delle singole rate mensili del rimborso, a differenza di ciò che accade invece con i classici prestiti personali. Inoltre, la cessione del quinto può essere ottenuta anche da chi ha avuto gravi problemi finanziari in passato, tra cui i cattivi pagatori e i soggetti con protesti a carico. Se invece si ha intenzione di richiedere un prestito personale, l’accesso al credito può essere più complesso del previsto e richiedere anche più tempo. Solitamente per l’accesso un prestito personale occorre dimostrare al nostro creditore delle garanzie ulteriori, dato che la nostra parola non sarà sufficiente per poter accedere al prestito.