Compiere le regolari operazioni di manutenzione ascensori è un aspetto cruciale per la sicurezza condominiale. La normativa italiana stabilisce termini precisi per quanto riguarda frequenza e modalità di manutenzione ordinaria dell’ascensore e per tale motivo è importante che i condomini ne siano a conoscenza. In questo modo sarà possibile non andare incontro a dissidi per quanto riguarda la divisione delle spese e la scelta di chi si occuperà dei lavori di manutenzione. Ne abbiamo parlato con gli esperti di Unique.
Manutenzione ascensore: come funziona e quando effettuarla
Quando si affronta la tematica della manutenzione ascensori, bisogna fare riferimento all’articolo 15 del Dpr 162/99. Il suo contenuto si riferisce alla sicurezza degli ascensori e dei suoi componenti, stabilendo tra le altre cose ogni quanto vanno compiuti gli interventi e quali sono i criteri per la selezione dei tecnici manutentori. Altre norme da tenere in considerazione sono le leggi Uni En 81-20 e Uni En 81-250. Esse contengono indicazioni in merito ad ascensori elettrici e idraulici e hanno introdotto importanti requisiti minimi per gli impianti installati e collaudati dal 1° gennaio 2012 in poi. In particolare, la normativa sulla manutenzione ascensori ha reso obbligatoria la presenza di una tecnologia che blocchi i movimenti con le porte presenti al piano. Disposizioni importanti sono anche quelle previste dall’art. 1124 del Codice Civile, il quale sancisce che:
- Metà delle quote relative alle spese di manutenzione e sostituzione di scale e ascensori siano divise tra le unità immobiliari che ne usufruiscono, in base al loro valore millesimale;
- L’altra metà vengano ripartite proporzionalmente all’altezza dell’immobile rispetto al suolo.
Da queste indicazioni emerge pertanto che un condomino non può sottrarsi alle sue responsabilità economiche relative alla manutenzione dell’ascensore, in quanto parte comune dell’edificio. Un approccio ibrido che combina valori millesimali e altezza dell’immobile, garantisce comunque una ripartizione il più proporzionata possibile. Nel caso di un’installazione ex-novo si fa invece riferimento all’art. 1123 del Codice Civile, che ripartisce le spese in misura proporzionale rispetto al valore delle proprietà e dell’utilizzo previsto per ogni condomino.
Manutenzione ascensori: differenza tra ordinaria e straordinaria
Nel computo delle spese appena citate, non sussistono differenze tra manutenzione ascensore ordinaria e straordinaria. Ma cosa cambia tra le due? Nel primo caso ci si riferisce a quei controlli preventivi regolari e obbligatori per legge, atti a verificare il funzionamento dell’impianto da un punto di vista meccanico, idraulico ed elettrico. Un programma di manutenzione ascensori ordinaria prevede almeno due verifiche annuali. In particolare, l’art.15, comma 4 del D.P.R. 30/04/99 n.162 sancisce che l’azienda manutentrice deve controllare semestralmente lo stato conservativo dei seguenti elementi:
- Isolamento dell’impianto elettrico;
- Efficienza dei collegamenti a terra;
- Componenti di sicurezza quali paracadute, freni di emergenza, e limitatore di velocità delle funi.
Durante un controllo di manutenzione ascensore ordinaria i tecnici provvederanno inoltre a verificare lo stato di pulegge, allarmi, porte, pulsantiere, pulendo e lubrificando ove necessario. In caso di componenti danneggiati, essi verranno sostituiti per prevenire guasti all’impianto. Diverso il caso della manutenzione ascensori straordinaria che, per definizione, non ha una cadenza prefissata. Rientrano in questa categoria interventi di riparazione guasti o migliorie necessarie al funzionamento dell’ascensore in sicurezza. Può naturalmente accadere che alcune operazioni di manutenzione ordinaria si trasformino in straordinarie, qualora emergessero problemi imprevisti all’impianto. Da precisare inoltre che rivolgersi a tecnici qualificati non è solo una questione di sicurezza, ma anche un obbligo di legge. I condomini devono dunque affidare gli interventi di manutenzione ascensore, sia ordinaria che straordinaria, a ditte specializzate o a singoli professionisti in possesso di regolare certificato di abilitazione alla qualifica di manutentori di ascensori e montacarichi. Al termine del lavoro, questi soggetti qualificati sono autorizzati ad aggiornare il libretto di impianto, certificandone così lo svolgimento. Infine, ogni due anni gli ascensori devono essere controllati da tecnici specialisti facenti parte di un O.N. (Organismo Notificato di Certificazione) riconosciuto in maniera ufficiale. Leggi anche l’articolo: Helicobacter pylori: cos’è e quali esami effettuare per diagnosticarlo