Licenziamento per Malattia

Licenziamento per Malattia

Comprensione del Diritto al Licenziamento per Malattia

Definizione di Comporto e Superamento del Periodo di Comporto

Il comporto è un periodo di tempo durante il quale il lavoratore deve assentarsi dal lavoro a causa di malattia.

Tale periodo prevede normalmente la presenza del dipendente in servizio per almeno l’80-90% del normale orario lavorativo, oltre alla presentazione della certificazione medica necessaria.

Superare il periodo di comporto significa, pertanto, che conseguentemente al licenziamento non viene autorizzata ulteriore proroga all’assenza per malattia, né altri tipi di permessi retribuiti in alternativa al licenziamento.

 

Giusta Causa, Giustificato Motivo oggettivo e Scarso Rendimento del Lavoratore

La giusta causa, il giustificato motivo oggettivo e lo scarso rendimento del lavoratore sono circostanze che possono comportare un licenziamento legittimo.

La giusta causa è un motivo legale che si può considerare come un’esplicazione di colpa grave da parte del lavoratore, tale da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Un giustificato motivo oggettivo può essere applicato quando sussistono particolari circostanze definite dalla legislazione vigente, ed in genere riguardano dei cambiamenti nell’organizzazione aziendale o nella produzione.

Infine, il datore di lavoro può recedere dal rapporto qualora il dipendente in questione abbia mostrato un bassissimo rendimento nel periodo precedente al licenziamento. In tutti questi casi risulta necessario dimostrare la sussistenza degli elementi che hanno portato alla decisione, in modo da poter recedere unilateralmente e nel pieno rispetto della legge.

 

Procedure per un Legittimo Licenziamento

Nei casi in cui un datore di lavoro ritenga necessario procedere al licenziamento del proprio dipendente per superamento del periodo di comporto, giusta causa, giustificato motivo oggettivo o scarso rendimento, è importante seguire attentamente le procedure legalmente stabilite.

Per fare ciò è prima di tutto necessario offrire al dipendente un preavviso scritto nella quale gli si spieghino le ragioni per le quali tale licenziamento viene preso in considerazione. È anche opportuno fornire al dipendente la possibilità di discutere sulle eventuali critiche e offrirgli la possibilità di apportare eventualmente delle modifiche al proprio comportamento.

Se il datore non si trova soddisfatto dell’azione intrapresa dal dipendente può decidere liberamente di procedere con il licenziamento, rispettando alla lettera tutte le normative previste dalla legge vigente e firmare l’atto formale che certificherebbe tale decisione.

 

 

In particolare, l’art. 2110 del Codice civile tutela il lavoratore in caso di malattia

L’art. 2110 del Codice civile tutela il lavoratore in caso di malattia, sancendo che il datore di lavoro non può procedere al licenziamento del dipendente se questi è impossibilitato a prendere servizio a causa di malattia o infortunio.

Inoltre, in casi gravi o cronici, la legge stabilisce che il rapporto di lavoro non possa essere reciso finché il dipendente non abbia svolto attività lavorativa per un periodo complessivo pari a due anni nel corso dell’ultimo triennio.

Ciò significa che anche se un dipendente si ammala per più volte durante questo periodo, i giorni totalmente persi non potranno superare i due anni.

In particolare, il datore di lavoro può recedere unilateralmente in caso di:

  • Licenziamento per giusta causa
  • Licenziamento per giustificato motivo oggettivoin caso di crisi aziendale, cessazione dell’attività o per impossibilità sopravenuta della prestazione;
  • Licenziamento per cause imputabili al dipendente, in caso di scarso rendimento e di grave pregiudizio per l’azienda.

 

Licenziamento per giusta causa

Il licenziamento per giusta causa è una forma grave di risoluzione del rapporto di lavoro, che può essere utilizzata dal datore di lavoro nei casi in cui vengono commesse gravi violazioni da parte del dipendente.

In particolare, la giusta causa si ha quando il lavoratore commette atti gravi e reiterati che portano al pregiudizio dell’azienda o a un comportamento contrario agli obblighi contrattualmente assunti.

Inoltre, il licenziamento per giusta causa può anche riguardare la mancanza di fiducia o le molestie sessuali documentate. Il licenziamento per giusta causa viene comunicato al dipendente in forma scritta e motivata, con indicazione della data in cui i fatti sono avvenuti e di qualsiasi altra informazione ritenuta utile.

A seguito del licenziamento per giusta causa, il dipendente non ha diritto ad alcun indennizzo né all’integrazione salariale prevista dalla legge.

 

Licenziamento per giustificato motivo oggettivo

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo può essere applicato nei casi in cui la malattia rappresenti una situazione tale da compromettere le prestazioni del lavoratore nel rispetto della specifica mansione assegnatagli.

A tal fine, il datore di lavoro dovrà dimostrare l’esistenza di un nesso causale diretto tra i fatti ostativi all’esecuzione del contratto e la salute del dipendente.

Si tratterà, dunque, di valutare se sussistano elementi obiettivi in grado di dimostrare lo stato d’inabilità che impedisca al lavoratore la corretta esecuzione della sua funzione.

Inoltre, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo non è ammesso se si verificano circostanze che indichino un abusivo utilizzo del recesso da parte del datore di lavoro a scopi discriminatori nell’ambito sanitario.

 

Licenziamento per causa imputabili al dipendente

Il licenziamento per causa imputabile al dipendente è un atto che può essere intrapreso dal datore di lavoro in seguito a particolari situazioni.

La legge prevede infatti che il datore possa disporre la risoluzione del rapporto di lavoro quando ricorrano cause specifiche, ad esempio: mancato rispetto degli obblighi contrattuali da parte del dipendente; gravi violazioni della disciplina aziendale come l’assenza ingiustificata o il conseguimento insufficiente delle prestazioni previste; mancanza di fiducia o sopraggiunte incompatibilità fra le parti.

In tutti questi casi, la decisione di licenziare è volta a garantire al datore la necessaria protezione dell’azienda e deve essere motivata per iscritto.

 

Il superamento del periodo di comporto

Il superamento del periodo di comporto può essere considerato una giustificata causa per il licenziamento dei lavoratori in malattia.

Ciò significa che, se un lavoratore è assente per motivi di malattia e non è presente al lavoro per più giorni consecutivamente rispetto a quelli stabiliti dal Contratto Collettivo Nazionale o dai Regolamenti Aziendali, il datore di lavoro può decidere legittimamente di recedere unilateralmente dal rapporto con il dipendente.

Inoltre, questa decisione va comunicata all’interessato con lettera raccomandata entro 8 giorni prima della sua efficacia e non è necessaria la preventiva autorizzazione da parte dell’Istituto Nazionale Assicurazione Infortunio (INAIL).

 

Altri casi di licenziamento in malattia

In alcuni casi particolari, il licenziamento di un lavoratore in malattia può essere consentito ai sensi della legge.

Ad esempio, se il lavoratore ha abusato del diritto alla malattia o ha presentato certificati medici falsi, la legge prevede che tale lavoratore possa essere licenziato per giusta causa. Inoltre, se il lavoratore è costretto a stare in malattia per lunghi periodi e non è in grado di svolgere le proprie mansioni, anche in questo caso i datori di lavoro possono recedere unilateralmente dal rapporto con il dipendente.

Infine, se la malattia influisce sulla produttività del lavoratore e sulla funzionalità dell’azienda, può anche essere previsto un licenziamento disciplinare per scarso rendimento.

 

Come ti può aiutare un’agenzia investigativa

 

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Con l’aiuto di un’agenzia investigativa, le imprese possono rilevare e gestire più velocemente eventuali problemi interni prima che si trasformino in gravose situazioni legalmente difficili da affrontare.

 

 

Conclusione: Considerazioni Finali

In conclusione, è bene precisare che il licenziamento per malattia non può essere una decisione presa alla leggera.

Prima di procedere con tale azione, è importante che il datore di lavoro valuti attentamente tutti gli aspetti legali ed etici legati al provvedimento.

Inoltre, ricordiamo anche che la legge prevede specifiche tutele a favore dei lavoratori in malattia e impone di rispettare determinate procedure prima di arrivare a quest’ultima soluzione.

Perciò, è fondamentale assicurarsi che tutte le condizioni siano state rispettate affinché il licenziamento sia giustificato ed effettuato nel pieno rispetto della legge.