Ipomineralizzazione denti: cos’è e come trattarla

Ipomineralizzazione denti: cos’è e come trattarla

L’ipomineralizzazione dello smalto è un difetto frequente che colpisce in prevalenza i denti dei bambini. La letteratura scientifica che la riguarda è ancora giovane, in quanto lo studio sistematico di questo disturbo è iniziato solo nel 2000. Secondo le statistiche, condizioni di ipomineralizzazione dei denti riguardano un bambino su sei. Alla luce di tale incidenza, è importante per i genitori imparare a conoscere questa patologia, in modo da consultare il proprio dentista di fiducia ai primi sintomi ed evitare possibili complicazioni. Ne abbiamo parlato insieme al Dottor Gola che svolge la sua attività come dentista a Pavia.

Ipomineralizzazione denti: cos’è

La MIH, acronimo di “Molar and Incisor Hypomineralization” è una condizione patologica che deriva da un difetto qualitativo dello smalto dentale, il quale risulta poco mineralizzato. Come suggerisce la denominazione anglosassone, l’ipomineralizzazione dello smalto colpisce principalmente i molari e gli incisivi. Può interessare tanto i denti da latte, quanto quelli permanenti e presentare diversi livelli di gravità. I sintomi di tale patologia non sono sempre specifici. Per questo motivo i genitori potrebbero non accorgersi di uno stato di ipomineralizzazione dello smalto, accompagnando il bambino dal dentista solo con l’aggravarsi delle condizioni del suo cavo orale. In genere, denti ipomineralizzati presentano sulla loro superficie piccole macchie bianche o brune, non compatte. Diventano inoltre sempre più opachi, tendendo progressivamente a ingiallirsi, fino ad assumere, nei casi più gravi, una colorazione marrone. Man mano che l’ipomineralizzazione dello smalto procede, i difetti estetici vanno compromettendo la funzionalità dei denti. Questi diventano ipersensibili, rendendo difficoltoso il consumo di bevande e cibi troppo freddi o caldi. Nei casi più gravi di ipomineralizzazione dei denti, l’ipersensibilità si trasforma in una sensazione dolorosa diffusa che compromette la masticazione e l’igiene orale. Contestualmente, lo smalto si infragilisce notevolmente, aumentando il rischio di erosioni che possono comportare lesioni, fratture e la perdita prima dello strato di dentina e poi del dente nella sua interezza.

Ipomineralizzazione dello smalto: terapia

Essendo l’ipomineralizzazione dello smalto una malattia multifattoriale, gli approcci terapeutici sono diversi e strettamente legati all’identificazione delle cause. Queste non sono però ancora del tutto note. Allo stato attuale, si suppone che l’ipomineralizzazione dei denti sia correlata ad altre patologie del cavo orale contratte dal bambino durante i primi anni di vita e che influenzano negativamente il processo di amelogenesi. Altre ipotesi suppongono l’incidenza di fattori genetici, la co-occorrenza di patologie dell’apparato respiratorio e problematiche verificatesi in fase prenatale e perinatale. Non sono inoltre da sottovalutare fattori esterni, come l’esposizione a sostanze ambientali nocive o farmaci. Nonostante l’eziologia così incerta, esistono valide terapie per curare l’ipomineralizzazione. Denti affetti da MIH vengono inizialmente trattati con fluoro, calcio o fosfato, somministrati attraverso creme o mousse remineralizzanti. Questa terapia viene inoltre accompagnata dalla periodica sterilizzazione dello smalto compromesso e da un’attenta igiene orale domiciliare. Se l’ipomineralizzazione dello smalto è in fase più avanzata, il dentista dovrà optare per un restauro conservativo e una ricostruzione dello smalto, dopo avere asportato la porzione di dente compromessa. Qualora la MIH abbia comportato lo sviluppo di carie, è fondamentale rimuoverle tempestivamente. La terapia conservativa presenta purtroppo alcune difficoltà, legate alla natura della patologia e all’età dei pazienti. Se la polpa dentale è infiammata, risulta ad esempio essere difficoltoso procedere con la sedazione cosciente. L’aumentare del dolore durante l’igiene orale può portare ad un peggioramento della stessa, favorendo la sedimentazione di residui di cibo e batteri i quali penetrano più facilmente nel dente, per via della maggiore porosità dello smalto. Alla luce di queste considerazioni, il consiglio migliore rimane quello di puntare sulla prevenzione, attenzionando l’eventuale comparsa delle macchioline iniziali e consultando il dentista ai primi sospetti. In questo modo sarà possibile evitare le forme più gravi di ipomineralizzazione dei denti, facilitando di conseguenza l’intervento terapeutico. Leggi anche l’articolo: Proofreading: definizione e vantaggi