Il passaggio dall’auto a benzina all’auto elettrica rappresenta non solo una scelta ambientale, ma anche un’opportunità per risparmiare sui costi legati alla mobilità. Per valutare quale veicolo sia il più adatto alle proprie esigenze, è fondamentale analizzare i costi di acquisto, quelli operativi, le agevolazioni disponibili e le necessità legate all’autonomia e alle infrastrutture di ricarica.
Confronto dei costi di acquisto tra auto a benzina ed elettriche
Acquistare un’auto elettrica comporta un esborso iniziale superiore rispetto a un’auto a benzina della stessa categoria. Tuttavia, è importante considerare il quadro generale. Ad esempio, una compatta a benzina può avere un prezzo iniziale intorno ai 18.000 euro, mentre il modello elettrico equivalente potrebbe costare circa 26.000 euro.
Questa differenza si spiega principalmente con il costo delle batterie, il componente più oneroso di un’auto elettrica. Tuttavia, gli incentivi statali e regionali rendono questo divario meno marcato, permettendo ai potenziali acquirenti di accedere a significative riduzioni sul prezzo finale.
Inoltre, il costo iniziale più elevato delle auto elettriche viene compensato nel medio-lungo termine da costi di gestione decisamente più bassi. Risparmiare sui rifornimenti e sulla manutenzione, come vedremo, rende il passaggio all’elettrico un investimento intelligente per chi guarda al futuro.
Analisi dei costi operativi: carburante, manutenzione e tasse
Le auto elettriche offrono un notevole risparmio nei costi operativi rispetto alle vetture a combustione interna.
Carburante ed energia
Il costo del carburante è uno dei primi aspetti dove si nota la differenza. Per percorrere 100 km con un’auto a benzina, il costo medio si aggira sui 10-12 euro, mentre con un’auto elettrica, ricaricata a casa, si scende a circa 4-5 euro. Se si dispone di un impianto fotovoltaico, il costo dell’energia per la ricarica può ridursi ulteriormente, arrivando quasi a zero durante le ore di produzione solare.
Manutenzione
Le auto elettriche richiedono meno interventi di manutenzione, grazie alla loro struttura meccanica più semplice. L’assenza di componenti come candele, filtri dell’olio e sistemi di scarico riduce drasticamente le spese ordinarie. I costi annuali medi di manutenzione per un’auto elettrica si aggirano sui 180-200 euro, contro i 300-400 euro di un’auto a benzina.
Tasse
Le auto elettriche godono di vantaggi fiscali importanti. Sono esentate dal pagamento del bollo per i primi cinque anni dall’immatricolazione e, successivamente, il costo del bollo è ridotto al 25% rispetto a un veicolo tradizionale. Questo rappresenta un ulteriore risparmio per i proprietari di veicoli elettrici.
Incentivi e agevolazioni per l’acquisto di veicoli elettrici
L’Italia si sta impegnando per incentivare la transizione verso veicoli elettrici, offrendo uno dei pacchetti di agevolazioni più completi a livello europeo. Il programma principale è l’Ecobonus, pensato per ridurre l’impatto economico iniziale e accelerare la diffusione di auto a basse emissioni.
L’Ecobonus: come funziona
NDR: le informazioni seguenti si riferiscono all’anno 2024. In base alle ultime indiscrezioni, il sistema bonus verrà ridimensionato -se non azzerato- a partire dal 2025.
Il contributo dell’Ecobonus si basa sulla fascia di emissioni del veicolo acquistato e prevede un supporto economico maggiore per chi rottama un veicolo inquinante di vecchia generazione (classi Euro 0, 1, 2 o 3). Gli importi variano anche in base al tipo di veicolo e alla condizione economica del nucleo familiare:
- Auto elettriche (emissioni 0-20 g/km CO₂):
- Con rottamazione di un veicolo e reddito ISEE inferiore a 30.000 euro: incentivo fino a 13.750 euro.
- Con rottamazione, senza limite ISEE: incentivo fino a 11.000 euro.
- Senza rottamazione: contributo massimo di 6.000 euro.
- Ibride plug-in (emissioni 21-60 g/km CO₂):
- Con rottamazione: fino a 6.500 euro.
- Senza rottamazione: massimo 3.000 euro.
- Veicoli termici a basse emissioni (61-135 g/km CO₂):
- Con rottamazione: massimo 2.000 euro.
Oltre al contributo economico, i veicoli devono rispettare specifici limiti di prezzo:
- Per le auto completamente elettriche e i veicoli termici a basse emissioni (fino a 135 g/km CO₂), il prezzo di listino non deve superare 35.000 euro + IVA.
- Per le ibride plug-in, il limite di prezzo è di 45.000 euro + IVA.
La rottamazione gratuita: un vantaggio significativo
Non solo Ecobonus. Si può risparmiare anche sulla rottamazione. Come spiegato su questo sito di Roma dedicato alla rottamazione gratuita dei veicoli inquinanti, questo vale per i mezzi appartenenti alle classi Euro 0, 1, 2 o 3, che spesso comportano costi elevati di gestione e manutenzione.
Oltre agli incentivi nazionali, alcune regioni e città offrono programmi locali aggiuntivi. Ad esempio, la Lombardia e il Piemonte propongono contributi extra per chi acquista un’auto a basse emissioni, aumentando l’importo totale disponibile.
Considerazioni sull’autonomia e infrastrutture di ricarica
Uno dei timori più comuni legati alle auto elettriche è l’autonomia. Oggi, i modelli sul mercato offrono una gamma di percorrenze che varia dai 250 ai 600 km con una singola ricarica. Per la maggior parte degli utenti, questo è sufficiente per gli spostamenti quotidiani e anche per viaggi a medio raggio.
Chi possiede un impianto fotovoltaico domestico può beneficiare di una ricarica praticamente gratuita durante le ore diurne, rendendo la scelta di un’auto elettrica ancora più vantaggiosa. Utilizzare l’energia prodotta in casa non solo riduce i costi, ma rappresenta anche un passo importante verso l’autosufficienza energetica e la sostenibilità.
Coloro che non dispongono di un impianto fotovoltaico dovranno fare affidamento sulla rete di stazioni di ricarica pubbliche. In questo caso, è importante pianificare i propri spostamenti e valutare la presenza di colonnine di ricarica rapide lungo i percorsi abituali. La crescente diffusione di infrastrutture pubbliche sta semplificando questo aspetto, ma rimane cruciale per chi utilizza l’auto per lunghi viaggi.