Badante Convivente – Tutto quello che c’è da sapere

Badante Convivente – Tutto quello che c’è da sapere

Molto spesso capita che un nostro parente possa trovarsi in difficoltà ad essere autosufficiente. Questo può accadere sia a causa dell’età avanzata, sia per un problema fisico o neurologico che non ne permette il pieno controllo di sé. Quando ciò accade, il familiare di questa persona non sempre riesce a prendersene cura in maniera solitaria e necessita di un aiuto. Oltre alle varie opzioni che potrebbero essere prese in considerazione, vi è anche quella di una badante che presti servizio alla persona a noi cara, che la tuteli durante l’arco della giornata e, in alcuni casi più gravi, anche nell’arco notturno. Se si necessita di un aiuto fisso vuol dire che si è alla ricerca di una badante convivente. Per trovare qualcuno che ci aiuti con la persona cara, a volte possono essere commessi degli errori che potrebbero avere dei rischi, un esempio ne è la ricerca in maniera individuale. La cosa migliore da fare, qualora non si conoscesse già una persona fidata, sarebbe chiedere informazioni ad agenzie che forniscono il servizio. Se sei in cerca di una badante che ti aiuti costantemente con una persona amata, ti spieghiamo in modo semplice cosa dovresti sapere al riguardo.

UNA BADANTE PUO’ ESSERE DEFINITA CONVIVENTE IN QUALE SITUAZIONE?

Come ci spiegano da  Torino3Assistenza, agenzia di badanti conviventi a Torino ,una badante convivente è una persona che risiede in modo stabile nell’abitazione della persona accudita, lavorando ovviamente nelle ore concordate con il familiare della persona da assistere e nel restante rimanendo a casa.
Ovviamente la badante non dovrà rimanere nella dimora durante tutta la giornata, ma di comune accordo con un parente della persona accudita potrà avere dei giorni liberi in cui riposarsi.
Se ti stai chiedendo se il tuo aiutante debba registrare la sua residenza a casa della persona di cui si prende cura, la risposta è no perché, anche se è una persona molto presente nella vita del nostro familiare, ha comunque una propria abitazione dove risiedere nei giorni in cui non è prevista la sua presenza.

QUALI COMPITI DEVE SVOLGERE UNA BADANTE CONVIVENTE?

Le mansioni che una badante convivente dovrebbe svolgere, oltre all’accudimento della persona cara, sono diverse. Alcune di queste mansioni sono:

 

  • L’accompagnamento dell’assistito alle visite mediche e la possibile assunzione o l’acquisto di medicinali prescritti dal medico di fiducia, o semplici passeggiate che possono essere molto gradite dalla persona anziana o con disabilità motoria che altrimenti non riuscirebbe a godersi una giornata di sole;
  • La spesa e la seguente preparazione del pranzo e della cena o di altri pasti durante l’arco della giornata;
  • L’igiene della persona assistita qualora non riuscisse ad essere abbastanza autosufficiente da farlo da sola ed infine la pulizia del luogo di residenza.

 

Tutto ciò, ovviamente, risulta possibile quando si instaura un rapporto di fiducia ed affetto da parte sia della badante che dalla persona accudita che alla fine possono trarre piacere dalla reciproca compagnia. Se ciò non accadesse o se la persona anziana non fosse ben disposta verso colei che dovrebbe accudirlo, purtroppo non potrebbe esserci un proseguimento nel lavoro di essa.

COSA C’E’ DA SAPERE SULLA STIPULAZIONE DI UN CONTRATTO DI UNA BADANTE CONVIVENTE:

Prima della stipulazione di un contratto o di un periodo di prova che mostrerà la professionalità ed il rapporto iniziale tra la badante e l’assistito, bisogna ovviamente studiarne il curriculum che ci dirà se questa persona ha svolto corsi per svolgere il lavoro o se è alla prima esperienza. Tutto ciò verrà messo per iscritto nel contratto di assunzione della badante convivente. Il salario di una badante convivente può variare in base ai servizi che vengono offerti, ovviamente vi sarà anche il versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. Dal momento in cui la badante dovrà svolgere un turno notturno vi sarà un incremento sulla sua retribuzione. Alla persona che ci sta aiutando nell’accudimento di nostro nonno, padre o altro familiare spetterà di regola un giorno e mezzo a settimana libero che partirà dal sabato dopo la fine delle ore lavorative, fino al successivo rientro il lunedì mattina. Durante i giorni lavorativi, però, la badante sarà tenuta a dormire in una camera appositamente arredata per il corretto rispetto della sua privacy ed inoltre le verrà fornito anche tutto ciò di cui ha bisogno. Non potrà però chiedere di uscire una sera dove il suo turno lavorativo è attivo. Qualora vi fosse un’emergenza e la badante avesse bisogno di andare via, spetterà al datore di lavoro decidere se possibile o no la sua uscita, reciproca sarà la risposta qualora il datore avesse bisogno della badante durante il suo giorno di riposo. In questo caso, se la badante accettasse di lavorare durante il suo giorno libero, quella giornata verrà ripagata con un aumento del 60% ed ovviamente verrà recuperato la giornata successiva.

COME CI SI DOVREBBE COMPORTARE IN CASO LA NOSTRA AIUTANTE NON STIA BENE E NON POSSA LAVORARE:

Anche se la badante è una persona che risiede in modo quasi del tutto fisso in casa della persona accudita, ci viene da domandarci come dovremmo comportarci in caso questa si ammalasse e fosse impossibilitata nell’aiutarci con la persona da accudire. Qualora ella presenti un certificato medico che attesti la veridicità della sua malattia, non si potrebbe fare altro che scegliere tra l’accudire noi stessi la persona anziana o con disabilità, o trovare momentaneamente un sostituto che presti servizio fino al rientro della persona assunta.

Qualora si volesse assumere una badante, bisogna tenere conto che una persona a noi estranea sta entrando a far parte delle nostre vite, il che potrebbe risultare destabilizzante per il primo periodo di tempo essendo che anche chi non ha esperienza, si ritrova a dover stipulare un contratto di lavoro diventandone esso stesso il datore. Per questo motivo bisogna sempre tenere a mente che, anche se la persona che accudisce un nostro componente della famiglia ne diventa parte integrante, si dovrebbe sempre mantenere comunque un rapporto professionale per evitare l’insorgere di problematiche che potrebbero mettere fine al rapporto lavorativo che vi è in corso.

 

Vi sono alcune agevolazioni disponibili; per conoscere a quelle a cui si ha diritto nell’assistenza di una persona anziana non autosufficiente, l’agenzia delle entrate ha predisposto un’utile manuale consultabile a questo Link (Fonte www.agenziaentrate.gov.it )